E’ stato un week end di grandi emozioni sportive, al sabato sera con la grande gioia per il 17° scudetto dell’Inter (per gli altri “zsero tituli”) e la domenica per aver terminato una Maratona di Pisa con il primo caldo stagionale a temperature allucinanti. Trascorro la notte della vigilia dormendo poco e male per colpa del caldo. Alle 6 sono in piedi e dopo la colazione ed essermi cambiato mi faccio accompagnare dalla Giusy a Pontedera con l’accordo che poi mi verrà a prelevare all’arrivo a Pisa. Arrivo al parcheggio classico dov’è posto il ritrovo della Pisa Marathon a Pontedera alle 7 e mezza e incontro subito i miei carissimi amici Klaus, Cech e Mj, all’appello manca solo Arturo che troveremo più tardi in quanto impegnato come Pacer delle 4h e 30’. Saluto l’amico Morelli tifoso milanista al grido di “zsero tituli” e mostrandogli la maglia dell’Inter del centenario che ho nello zaino e che indosserò alla fine della maratona. Dopo aver scherzato e parlato del più e del meno, ci rechiamo alla partenza, non prima di aver fatto tappa al bar del piazzone dove facciamo colazione ed incontriamo Arturo con canotta e palloncini da Pacer. La temperatura è già alta siamo intorno ai 18° C, le previsioni del tempo sono state clamorosamente smentite, infatti riportavano all’inizio della settimana che il venerdì ed il sabato sarebbe piovuto e le temperature sarebbero scese con la max della domenica a 23°, scoprirò che purtroppo non sarà così. Alle 8,30 si parte, ad occhio non mi sembrano siano presenti i 650 dati per partecipanti alla maratona, ma può darsi sia una mia impressione. I primi chilometri trascorrono bene, la temperatura inizia a salire, il sole è già alto nel cielo ed anche il passaggio forzato (per colpa si dice di un mercatino) fuori dal centro ombreggiato di Calcinaia come avveniva nelle altre edizioni, non ci agevola, infatti sullo stradone esterno ci becchiamo uno stucchevole rettilineo completamente al sole. Bello come sempre il passaggio da Vicopisano, anche grazie al viale alberato che ci permette con la sua ombra di abbassare la temperatura corporea. La gamba mi sembra che giri nella norma ed anche la Tosco Romagnola l’affronto senza particolari problemi, anche se inizio per colpa dell’acqua che ci viene fornita ai ristori ad avere una forte nausea. Raggiungo poco dopo Cascina anche il Morelli e il Toschi e con loro rimango fino al 22° chilometro, allo spugnaggio decido di mettermi il cappellino che fino a quel momento era rimasto appeso al marsupio, infatti sento un principio di insolazione. Intorno al 23° chilometro vengo raggiunto da Klasu e il Pergula con loro rimarrò qualche chilometro almeno fino al 26° e ne approfittiamo anche per fare una telefonata all’amico garfagnino Valerio. Arrivo alla temutissima salita di Calci, sono solo vengo superato anche dai Pacer Giuliana e SarrtaMagù dell 4h e 45’, cercano di spronarmi ma non reagisco sono di passo e neanche troppo svelto. Continua a sentire il suono delle ambulanze, forse qualcuno si è sentito male e spesso incontro podisti distesi in preda a botte di calore o crampi, molti sono anche i taxi che passano con atleti a bordo che si son ritirati. Alla Gabella di Calci vengo superato dal Cocciolo e poco dopo dalla Pacer dell 5h, sono al 30° km. e al ristoro mi prendo la solita bottiglietta d’acqua che mi crea dei problemi di stomaco e di nausea indicibili, riesco solo a bagnarmi le labbra per non accrescere la nausea meglio non berla. Mi chiama la Giusy, gli confido che forse potrei ritirarmi sto male, forse anche peggio dello scorso anno, meno male che ho messo su pure gli occhiali, perché inizio ad avere delle allucinazioni come nel deserto, intanto la temperatura ha raggiunto i 33°C. Prendo 5€ dal marsupio, nella speranza di trovare un bar che si materializza al chilometro 32 è una gelateria entro dentro e chiedo Coca Cola e una bottiglietta d’acqua gasata, riparto e da questo momento in poi avviene la svolta, dopo aver bevuto molto lentamente la Coca, mi si apre lo stomaco e la nausea inizia a diminuire, mi faccio fuori anche l’acqua ed inizio a riprendere fiducia, sono al 35° chilometro inizia la parte ombreggiata ormai capisco che anche questa maratona la porterò a termine. Pochi sono i podisti che mi sorpassano o che sorpasso, la mia camminata è più decisa e svelta, entro nel centro di Pisa e poi finalmente sui lungarni, mi telefona il Cech per chiedermi quanto mi manca all’arrivo, ormai sono all’epilogo di questa maratona che ricorderò per sempre come la quella delle allucinazioni e dei miraggi, pensate vedevo distributori automatici di bevande (Coca Cola ed acqua gasata) ad ogni distributore di benzina. E’ fatta svolto per entrare in piazza dei Miracoli, vedo la Giusy che mi saluta, mi fermo a fotografare la Torre e mi fermerò altre due volte per fotografare l’arrivo, me la prendo con calma, scherzo e rido di gioia, taglio la linea del traguardo, sono riuscito a fare peggio dell’anno scorso quando già avevo fatto decisamente male, ma oggi l’importante era finirla entro le 6 ore il tempo max, perché con queste temperature non è facile correre una maratona. A consegnarmi la medaglia c’è Paola ci abbracciamo e mi fa i complimenti. Sono al settimo cielo, la Giusy mi raggiunge mi cambio mi bevo un’altra Coca che mi ha portato e finalmente indosso la maglia del centenario del l’Inter con la medaglia al collo, oggi siamo Campioni insieme e sono veramente felice (io Campione di resistenza). Il tempo che ho impiegato dovrebbe essere intorno alle 5h. e 35’ ma siccome dimentico di stoppare il crono saprò essere più preciso nel prossimo post. Andiamo all’auto e torniamo a casa, cara Sandra anche questa volta ce l’abbiamo fatta e la tua canotta di sandracorre.it ha lasciato pure il segno sotto tutti i punti di vista, per la curiosità che ha destato tra gli spettatore e podisti che mi chiedevano il significato del logo e fisicamente, infatti proprio mentre mi spoglio per fare la doccia scopro che il sole mi ha tatuato la forma della canotta sul corpo.