9.400 questo è l’impressionante numero di podisti che stamattina ha onorato la Porcari Corre. Una cifra importante, che colloca la marcia di Porcari al vertice delle non competitive in Toscana e sicuramente nei primi posti in Italia. Sentir parlare dialetti diversi da quelli che abitualmente ascoltiamo la domenica è una sensazione molto bella. Autobus di podisti che si sono sobbarcati centinaia di chilometri per partecipare a questa manifestazione, per correrla o semplicemente per camminarla. Dalla Lombardia, dal Veneto, dall’Emilia-Romagna, dalla Liguria, questi sono alcuni dei dialetti che ho ascoltato oppure leggendo le scritte sulle maglie ne ho carpito la zona geografica di provenienza. Il ritrovo era fissato alle 7,30 con Michele Jeri, Michele Corsi e Marco Cecchella. Ma essendo gli ultimi due in ritardo, d’accordo con Michele e naturalmente con Zoe decidiamo di partire. Il programma prevede prima il percorso di 5 km. terminato il quale proseguiamo con quello più lungo da 25 km. La mattinata purtroppo è nuvolosa ma almeno non piove. Il bello di questa marcia è che non ci si annoia mai, perché ci sono i ristori più forniti e fantasiosi di tutto il circuito delle corse. Al primo oltre ai cibi e le bevande classiche, come sempre ci sono ad attenderci le uova al tegamino con pancetta e per quelli a corto di energia anche una bottiglia di Vov. Non mancano neppure i ristori dedicati agli amici a quattro zampe. Quando arriviamo in centro a Montecarlo, oltre alla rievocazione storica, la banda ed i pacchetti di fazzolettini dello sponsor sparati da una catapulta, abbiamo anche bruschetta e fagioli. Intanto siamo stati raggiunti anche da Michele Corsi e Marco Cecchella e decidiamo di soffermarci più del solito a questo ristoro, tant’è che inizio ghiacciarmi e a sentir freddo. Ripartiamo e il prossimo pit-stop è al ristorante La Nina, dove ad attenderci ci sono Cinzia e Massi. Per onorare il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia cantiamo l’Inno di Mameli e terminato ci rifocilliamo a base di macedonia e quant’altro. Si prosegue ancora con i classici saliscendi e poi il transito sulla via Francigena, suggestiva come sempre. E’ il turno del ristoro del Bracciali e consorte. Il tema di quest’anno è l’OktoberFest che per l’occasione viene ribattezzata FebbraioFest. Enzo e sua moglie sono vestiti a tema con classici costumi bavaresi. Ci beviamo un bicchiere di birra e si riparte anche perché la prossima tappa è il Quercione. Maestoso come sempre lo ammiriamo in tutta la sua bellezza e lo utilizziamo anche come set fotografico. Ancora avanti e dopo un po’ arriviamo al ristoro del Ristorante La Legge. Ci beviamo un bicchiere di tè e ripartiamo, non prima di aver visto l’ennesimo schifo domenicale ad opera di alcuni podisti incivili che hanno seminato o depositato bicchieri ed altro sopra il parapetto di un ponticino. Ci aspetta a questo punto l’ultima salita con l’immancabile ristoro con il caffè con panna che è assediato da una marea umana di podisti. Ci rinuncio e proseguo mi aspetta l’ultimo strappetto quello della Torretta che domina Porcari e tutta la vallata cartaria. Opto per il passaggio panoramico non prima però di aver assistito alla rievocazione storica di un duello tra due schermitori. A questo punto la discesa finale per chiudere la nostra bella mattinata di fatica con 30 km. corsi in circa 3h e mezzo. Sotto il gonfiabile tutti ad abbracciare la Zoe che è la vera eroina di questa corsa, una canina così piccola che ha corso insieme a noi per 30 chilometri e che all’arrivo sembra essere meno stanca del suo padrone. Voglio ringraziare gli amici dell’Atletica Porcari per la perfetta organizzazione. Bravi!!! P.s. questa è una marcia dove la fotocamera merita di essere sempre in funzione e per una volta perdonatemi se ho parlato più di ristori che di corsa.