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Sgambata Castelnovina Castelnuovo della Misericordia (Li)

La quantità di foto che ho pubblicato sono la sintesi delle emozioni che mi ha regalato questa corsa. Prima edizione della Sgambata Castelnovina che si è svolta in quel di Castelnuovo della Misericordia, ridente borgo situato sopra un colle tra il Gabbro e Rosignano in provincia di Livorno. Alla marcia valida per il Trofeo Podistico Pisano, causa il periodo vacanziero non hanno preso parte tantissimi podisti, ma quei pochi hanno visto dei posti bellissimi. A mio modesto giudizio una delle corse non competitive più belle in Toscana. Parto con la Giusy dopo aver parcheggiato l’auto in una salita ripidissima nei pressi degli impianti sportivi, la salita è talmente ripida che molti podisti diffidenti sulla tenuta del freno a mano hanno messo delle pietre sotto le ruote. La prima strada che imbocchiamo si chiama Via del Sorbetto e per chi come me ama i limoni è tutto un programma è come se il mio palato assaporasse il suo gusto agrodolce. La prima parte del percorso è mossa ma non impegnativa, poi veniamo dirottati giù per una discesa che ci porta nella parte pianeggiante forse il tratto più brutto della corsa. Dopo qualche chilometro in piano, abbiamo una bella salita che ci porta al primo ristoro ben fornito situato presso un bell’Agriturismo. L’unico neo è che il ristoro è arrivato un po’ in ritardo, infatti siamo già al 6° chilometro, fortuna vuole che c’è il sole ma la temperatura non è troppo calda. Poco dopo il ristoro saluto la Giusy che prosegue per il percorso di 10 chilometri mentre io vado avanti per quello di 17. Corro anche qualche chilometro con Enrico Barni e Alberto Bambini, poi pago dazio e come la regola vuole mi stacco. Il programma a questo punto prevede l’ascesa del famoso Poggio Pelato, prima però abbiamo altri 3 ristori uno dei quali presso l’Agriturismo Pian dei Lupi dove ci consegnano anche un biglietto da visita e da dove si può ammirare una bella vista sul mare. Si continua a salire e finalmente arriviamo al Poggio Pelato e capisco il perché del nome anzi come dicevano i Latini “Nomen Omen”. C’è poca vegetazione e questa è pura macchia mediterranea molto bassa. Il terreno sconnesso con pietrisco e arbusti mi consiglia di fare attenzione. La vista è splendida nonostante la foschia che ci preclude la visione delle isole e della parte di Follonica, in compenso ammiriamo Quercianella, Castiglioncello, Rosignano con i pennacchi di fumo della Solvay, il Porto turistico di Calda de’ Medici, le spiagge bianche di Vada e giù fino a Cecina e San Vincenzo. Lo sguardo arriva non troppo nitidamente fino a Baratti e Piombino. Dopo aver scattato una quantità industriale di foto, riprendo a scendere in solitudine fino all’arrivo. Un piccolo appunto gli ultimi chilometri non erano perfettamente segnalati e hanno messo in difficoltà buona parte dei podisti. Chiudo i poco meno di 16 chilometri in circa 2h e 10. Grazie a tutti per averci regalato una splendida corsa, ben organizzata, con i ristori (compreso quello finale) fornitissimi e soprattutto grazie per averci deliziato gli occhi con dei posti straordinari.

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